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LIAMreview.
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Consigliato a chi cerca un film profondo e riflessivo su un argomento poco discusso come la guerra ai cartelli della droga che può riservare spunti etici interessanti.
Thriller , 120 minuti
Un racconto sulla “guerra invisibile” quella tra cartelli della droga e federali al confine tra Messico e USA. Kate (Emily Blunt), agente dell'FBI, si trova suo malgrado nel bel mezzo di questo inferno quando accetta una missione per conto di un agente federale pronto a tutto. Ma la giustizia centrerà ben poco, tutto il meccanismo che viene costruito è sporco e logoro.
Quarto film di Denis Villeneuve promettente regista canadese candidato all'oscar per La donna che canta e esploso con l'ottimo thriller Prisoners. Ed è proprio questo forse il pregio di Sicario, il regista del Quebec riesce con una messa in scena esteticamente impeccabile fatta di panoramiche, carrelli e riprese a camera fissa a raccontare una storia una storia sporca, lurida in cui bene e male si mischiano, anzi il bene non c'è proprio ed il male è dappertutto.
Sicario è un crime mischiato al genere bellico che funziona in tutte le sue due ore, ma soprattutto convince per come il regista riesce a gestire un altra volta un cast eccellente tra cui spiccano Emily Blunt, Josh Brolin e Benicio del Toro, che danno carattere ai loro personaggi, facendoli apparire interessanti e contrastanti grazie alle loro varie sfumature.
Un film che sicuramente non è adatto a chi cerca un action puro, Sicario ha i suoi tempi è lento (il che significa che non necessariamente sia noioso) lavora spesso molto più con immagini che con parole. E' un cinema che può considerarsi d'autore, completo in ogni suo aspetto dal lato tecnico a quello narrativo, il che può far bene sperare per il futuro di questo giovane regista chiamato a dirigere il sequel del capolavoro Blade Runner.
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SicarioGuerra senza confini |
